Non basta riempirla di legnetti: ecco cosa mettere davvero nella casetta degli insetti per attirarli

Le casette per insetti, spesso popolari nei giardini e negli spazi verdi, sono strumenti preziosi per la biodiversità: favoriscono non solo la presenza dei preziosi impollinatori, come api solitarie e sirfidi, ma anche di altre specie utili nella lotta naturale contro parassiti. Molte persone pensano che riempire questi rifugi di semplici legnetti sia sufficiente, ma per massimizzare l’attrattività e la funzionalità di una casetta occorre progettare con attenzione sia i materiali che la loro disposizione strategica.

I materiali giusti: molto più che solo legnetti

Il segreto per attrarre una varietà di insetti è offrire materiali e strutture diversificati che riproducano micro-habitat specifici. Ecco alcuni esempi di elementi fondamentali da inserire:

  • Canne di bambù: tagliate a pezzi (lunghezza intorno ai 10-20 cm), con i nodi chiusi da un lato, sono ideali per attirare api solitarie e altri imenotteri che cercano cavità dove deporre le uova. È importante che l’accesso sia privo di schegge, quindi rifinire le aperture con carta vetrata.
  • Blocchetti di legno forati: piccoli tronchetti di legno duro (es. faggio, quercia, robinia) nei quali praticare fori di varia profondità e diametro (tra 3 e 8 mm) permettono di essere colonizzati da diverse specie, in particolare da api, ma anche da alcuni coleotteri benefici.
  • Paglia e fieno: intrecciati e compressi, sono l’habitat prediletto da coccinelle e crisope, impollinatori e predatori naturali di afidi. La paglia si inserisce bene negli spazi tra i legnetti o nei piani inferiori delle casette.
  • Corteccia secca: simulando le fenditure naturali degli alberi morti, offre rifugio a diversi insetti xilofagi e a predatori come le forbicine.
  • Foglie secche e muschio: insieme o separatamente, servono come materiale isolante per piccoli insetti e offrono nascondigli riparati.
  • Cartone ondulato: arrotolato stretto, rappresenta un rifugio particolarmente apprezzato dai sirfidi e da alcune specie di vespidi.
  • Vasetti di terracotta rotti: creano anfratti freschi e protetti, utili soprattutto nei periodi caldi o per predatori utili.

La varietà è fondamentale per ospitare un maggior numero di specie. Distribuire in modo ordinato questi materiali nei diversi scomparti della casetta consente di personalizzare i micro-habitat, facendo sì che una singola struttura venga colonizzata da una vera comunità di insetti utili e biodiversa.

Posizionamento e ambiente circostante: come rendere davvero efficace la casetta

Non basta riempire con cura l’interno della casetta: anche dove e come si posiziona la struttura è cruciale per il suo successo.

  • Il luogo ideale è esposto a sud o sud-est, il che garantisce un buon riscaldamento mattutino e protegge i materiali dall’umidità persistente.
  • Va fissata in un punto riparato dalla pioggia e dal vento, ad almeno 1,5 metri dal suolo per proteggerla dall’umidità e dai predatori terrestri.
  • Affiancare la casetta a vegetazione varia (cespugli, fiori melliferi, siepi di specie autoctone) favorisce l’arrivo e la sopravvivenza degli insetti; molte specie sono strettamente legate alle piante specifiche che forniscono cibo per le larve e per gli adulti.
  • Evitare la vicinanza a luci notturne che possono disorientare o disturbare alcuni insetti, come le falene e gli imenotteri notturni.
  • Assicurare una buona stabilità al supporto (con viti, fettucce o tiranti) per evitare movimenti bruschi causati dal vento, che possono scoraggiare la nidificazione.

Anche lasciare un albero morto o un ceppo secco nelle vicinanze rappresenta una scelta ecologica favorevole: tali elementi naturali rappresentano micro-habitat fondamentali per la nidificazione e lo sviluppo degli insetti, e possono fungere da “serbatoio naturale” di biodiversità nell’area.

Quale micro-habitat per quali insetti?

A seconda dei materiali scelti si possono favorire diversi gruppi di ospiti:

  • Api solitarie (es. Osmie e Megachilidi): preferiscono canne di bambù, soprattutto di diametro tra 2 e 9 mm, e tronchetti forati.
  • Coccinelle e crisope: attratte da paglia, rametti e foglie secche. Questi insetti sono veri predatori degli afidi.
  • Sirfidi (mosche impollinatrici): utilizzano intercapedini strette come i rotoli di cartone ondulato e piccoli spazi tra strati di corteccia.
  • Antocoridi (cimici predatrici): nidificano tra pezzi di corteccia e mucchi di foglie secche.
  • Forficule (forbicine): amano le guide verticali strette, come cortecce e pezzi di tegola.

Ognuna di queste specie svolge un ruolo importante nei processi ecologici del giardino: le api solitarie sono impollinatrici fondamentali, mentre coccinelle e crisope aiutano a controllare la presenza di afidi e altri parassiti. Includere materiali adatti a più gruppi significa contribuire a diversi servizi ecosistemici.

Consigli pratici per costruire una casetta efficace

  • Scegliere materiali naturali e locali, evitando plastiche o vernici tossiche: legno non trattato, canne di palude, argilla, paglia e pietre sono ottimi.
  • Utilizzare tetti spioventi e robusti, meglio se dotati di tegole o rivestimenti impermeabili, per proteggere i materiali interni da pioggia e neve.
  • Predisporre pannelli posteriori chiusi, per evitare correnti d’aria troppo forti e mantenere il calore nelle ore fredde.
  • Sezionare e pulire periodicamente le parti più usurate della casetta per evitare muffe, parassiti indesiderati e deterioramento dei materiali. Tuttavia, evitare interventi drastici durante la stagione riproduttiva.
  • Progettare scomparti separati: uno spazio per le canne di bambù, uno per la paglia, uno per i rametti, uno per la corteccia. La varietà strutturale aumenta l’interesse degli insetti benefici.

Se desideri approfondire la funzione di un hotel per insetti e le sue specificità, è possibile trovare ulteriori dettagli tecnici e suggerimenti relativi alle diverse specie ospiti sulle principali fonti di entomologia e giardinaggio biologico.

In definitiva, una casetta ben progettata e ben riempita si trasforma in un presidio di biodiversità, contribuendo a un ambiente più sano, equilibrato e produttivo, sia nel giardino di casa che negli spazi pubblici dedicati al verde.

Lascia un commento