Se noti la presenza di macchie scure o verdastre sulle pareti, soffitti o mobili di casa, è fondamentale prestare attenzione, perché la muffa rappresenta molto più di un semplice problema estetico. Questi organismi microscopici, ovvero funghi, proliferano in ambienti umidi e poco ventilati, rilasciando nell’aria diverse sostanze nocive, tra cui spore, micotossine, endotossine e composti organici volatili. L’esposizione prolungata o la mancata rimozione della muffa possono comportare serie conseguenze per la salute degli abitanti, sia adulti che bambini.
Le principali malattie causate dalla muffa domestica
Le particelle rilasciate dalle colonie di muffa sono facilmente inalabili, penetrando nel tratto respiratorio e scatenando una serie di disturbi. I sintomi possono presentarsi in maniera immediata oppure svilupparsi nel tempo, a seconda della sensibilità individuale e dell’intensità dell’esposizione. Le malattie e i disturbi più comunemente associati alla presenza di muffa in ambiente domestico includono:
- Problemi respiratori come asma, bronchite cronica, affanno, tosse persistente e dispnea
- Allergie, che si manifestano con rinite allergica, prurito agli occhi, lacrimazione, irritazione della gola e della pelle, orticaria
- Infezioni polmonari, soprattutto in soggetti immunocompromessi, anziani e bambini
- Irritazione delle mucose (nasale, oculare, orale), spesso accompagnata da naso chiuso, starnuti e mal di testa
- Febbre da fieno e tosse cronica, in particolare nei soggetti più sensibili
- Effetti neurotossici rari ma documentati: stanchezza, difficoltà di concentrazione, emicrania, senso di confusione mentale
Gruppi a rischio e pericoli specifici
I soggetti più vulnerabili agli effetti della muffa sono in particolare quelli che già presentano patologie croniche respiratorie, i bambini piccoli, le persone anziane e coloro che hanno un sistema immunitario compromesso. Nei bambini, la presenza di muffa visibile è stata collegata a una maggiore incidenza di tosse persistente (sia notturna che diurna), sviluppo di asma e maggiore sensibilizzazione ad allergeni inalanti come pollini, polvere e acari.
Per i soggetti asmatici o allergici, vivere in spazi contaminati da muffa può aumentare sia la frequenza sia la gravità delle crisi respiratorie. L’esposizione prolungata comporta un rischio elevato anche di danni funzionali ai polmoni.
Tra gli effetti meno frequenti ma possibili, si segnalano episodi di infezioni fungine respiratorie (come l’aspergillosi broncopolmonare) nei soggetti a rischio, e la possibilità di sviluppare sensibilità chimica multipla o disturbi del sistema nervoso centrale in caso di esposizioni a concentrazioni particolarmente elevate di micotossine.
Le sostanze nocive prodotte dalle muffe: spore e micotossine
Uno degli aspetti più preoccupanti della presenza di muffa in casa riguarda la produzione di micotossine, composti tossici prodotti da alcune specie di muffe. Queste sostanze sono in grado di contaminare sia l’aria che le superfici, venendo facilmente inalate o assorbite attraverso la pelle. Tra i principali effetti delle micotossine si rilevano:
- Potente azione irritante sulle mucose e sulle vie aeree
- Effetti allergizzanti e immunosoppressori
- In rari casi, potenziale azione carcinogena a seguito di esposizione prolungata ed elevata, anche se la ricerca scientifica sulla micotossina e sulla sua cancerogenicità negli ambienti domestici non è ancora del tutto definitiva
Specie di muffe come Stachybotrys chartarum possono sviluppare le micotossine più pericolose, ma solo in condizioni di elevata umidità e trascuratezza. Tuttavia, la semplice presenza di muffa in casa è già di per sé un fattore di rischio da non sottovalutare. L’Organizzazione Mondiale della Sanità segnala come la presenza di muffa, specialmente in ambienti chiusi, sia associata in modo statisticamente rilevante a un incremento di tutte le patologie sopra descritte, anche in assenza di concentrazioni clinicamente elevate di micotossine.
Prevenzione, rimedi e quando intervenire
Rimuovere tempestivamente anche piccole tracce di muffa è fondamentale per evitare che si diffondano le spore e si elevi il livello di rischio sanitario. Una macchia di muffa apparsa da poco e subito rimossa raramente diventa un vero problema, ma la muffa persistente va gestita con la massima attenzione, possibilmente con l’aiuto di personale qualificato. Ecco alcune strategie per la prevenzione e la gestione:
- Aerare regolarmente tutti gli ambienti e mantenere il livello di umidità relativa tra il 40% e il 60%
- Riparare tempestivamente eventuali infiltrazioni d’acqua da tetti, tubature o muri
- Ispezionare periodicamente le zone più a rischio, come bagni, cucine, cantine e angoli poco illuminati
- Ricorrere a deumidificatori e ventilazione meccanica controllata nei locali soggetti a condensa
- In presenza di macchie diffuse, evitare il fai da te: durante la pulizia si rischia di liberare nell’aria un numero ancora maggiore di spore
Raggiungere la piena salubrità degli ambienti domestici è dunque possibile solo ponendo grande attenzione alle cause dell’umidità e intervenendo tempestivamente alla comparsa della muffa. Non si tratta soltanto di un problema estetico; la presenza di muffa in casa rappresenta un rischio concreto e crescente per la salute, soprattutto se si sottovaluta l’importanza di una rapida soluzione.